“NECESSARIO NON INTERROMPERE IN DAD LA LETTURA INIZIATA IN CLASSE”
L’epopea di Gilgamesh è il più antico poema epico della storia dell’umanità. Grazie alla maestra Laura Vitale della scuola Merici le imprese di Gilgamesh e del suo compagno Enkidu sono diventate un libro a portata di bambino. La maestra Laura ha infatti reso leggibile ad un bambino della primaria questo capolavoro.
Maestra Laura, come è nata l’idea?
Questa trascrizione dell’Epopea di Gilgamesh è nata da una necessità impellente, quella di non interrompere il momento di lettura della classe, il momento più prezioso e atteso della nostra mattinata scolastica. Avevamo iniziato a leggere le avventure di Gilgamesh sul libro che avevamo in dotazione, ma con la didattica a distanza, chiusi in casa a marzo dell’anno scorso, sarebbe stato difficile continuare la lettura su quel testo, a tratti difficile e poco adatto all’età dei lettori. Ma intanto i bambini erano rimasti con il fiato sospeso. Come sarebbe finita la storia? Ce l’avrebbe fatta il nostro eroe a conquistare la vita eterna che tanto desiderava? Ho iniziato allora a trascrivere l’Epopea, un capitolo dopo l’altro, senza banalizzare il contenuto ma cercando di renderlo ancora più incisivo. E ho testato subito il gradimento dei bambini, la loro comprensione del testo, l’interesse e il loro coinvolgimento, on-line ovviamente. Con il piacere dell’ascolto, sono nati un dialogo, un confronto e un’esplosione di domande, le mie, insieme quelle dei miei alunni, domande grandi che ci spingono sempre a cercare grandi risposte.
Essere un’insegnante e scrivere un testo per i bambini… una soddisfazione grande?
Assolutamente. Dal mio percorso professionale è nata la scelta di proporre a dei bambini di nove, dieci anni la lettura del testo epico più antico al mondo, e anche il più sconosciuto. Il confronto con i miei ragazzi mi ha spinto a lavorare a questo lavoro. Grazie a loro ho trovato sempre ragioni e conferme. Sono state spazzate via le obiezioni più ovvie. Perchè proporre una lettura così impegnativa? Può interessare una vicenda così lontana dalla nostra esperienza? Cosa abbiamo a che fare, noi e i nostri bambini, con Gilgamesh? In realtà i bambini hanno bisogno, come diceva Tolkien, di abiti non troppo stretti, meglio comperare per loro abiti un po’ in crescita. Meglio fornirgli letture che non li mortifichino ma li lanciano oltre, verso qualcosa di più grande. A scrittura e lettura terminata, quando sembrava che il manoscritto avesse assolto il proprio compito, quasi per caso e inaspettatamente, la casa editrice Itaca ha preso sul serio questo tentativo e ne ha voluto fare un libro, con una veste grafica bellissima e magnifiche illustrazioni.